In Giappone si fa poco sesso e il paese invecchia. I motivi?

| sabato 1 marzo 2014
Sembra che in Giappone il preoccupante fenomeno del "sekkusu shinai shikogun", o anche sindrome del celibato, stia sempre più esplodendo, finanche a preoccupare più di un sociologo. Nello specifico, si tratta di quelle "astinenze pericolose", come recita il titolo dato al tema, trattato dal magazine East nel suo prossimo numero in edicola a partire dal 3 marzo. Secondo le rilevazioni effettuate a tal riguardo da istituti di ricerca accreditati, sembra che ben il 45% delle giovanigiapponesi nel pieno dell'età riproduttiva, ovvero tra i 16 e i 24 anni, non siano affatto interessate se non addiritturainfastidite da contatti di natura sessuale.
Secondo Nicholas Eberstadt, consulente del National Bureau of Asian Research (NBR), "il Giappone è in procinto di subire una trasformazione demografica più radicale di quella in atto in Germania e in altri Paesi nelle stessa condizioni, fra cui l'Italia, l'Ungheria e la Croazia". Nel tempo di una sola generazione "i trend demografici promettono di trasformare il Giappone in un Paese per certi versi inimmaginabile o comunque radicalmente diverso da quello che conosciamo oggi".

Il tutto si somma a quanto rivelato da una ricerca del 2013 a firma dell'Associazione giapponese per la pianificazione familiare (JFPA) secondo la quale circa un quarto dei ragazzi della medesima età delle suddette ragazze la penserebbe allo stesso modo, il che unito al bassissimo tasso d'immigrazione e alla conseguente natalità in segno negativopotrebbe portare l'età media della popolazione a un netto innalzamento, e al contempo al più basso numero di occupati degli ultimi 30 anni, costruendo pertanto un paese sempre meno giovane e implicato in un rebus sociale ed economico difficile da sbrogliare.

E in tutto questo la caccia ai motivi è iniziata. Tra le varie ipotesi la mancanza di occasioni date ai giovani per frequentarsi, considerato anche che la società giapponese impone prestissimo ritmi di vita elevatissimi e competitivi, lasciando poco spazio per lo svago e l'interazione sociale. Inoltre si constata il numero sempre più elevato di "erbivori", giovani con orientamenti né etero né omosessuali e finanche poco interessati al sesso. A questo si aggiunge lo spopolare di siti porno, fumetti erotici e non, anime e persino fidanzate virtuali online. Il tutto acutizzato dalla stagnazione economica che rende impossibile per una fetta sempre maggiore di giovani il rendersi autonomi e di conseguenza gli impedisce di metter su famiglia.

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